mercoledì, ottobre 22, 2008

Nessun problema di risorse per la sicurezza in Calabria....

"(ASCA) - Catanzaro, 20 ott - ''Per la sicurezza in Calabria il problema non e' quello delle risorse finanziarie, visto che nel Pon sicurezza ci sono un miliardo e 200 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri cento milioni previsti in finanziaria''. E' quanto ha tenuto a precisare il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni in Calabria per un convegno promosso dalla Confindustria.''Il problema - ha rimarcato il ministro - e' che questi soldi non si riescono a spendere in maniera sistematica. Il Pon sicurezza e' la sfida vera che dobbiamo vincere''.Per quanto riguarda, invece, il Porto di Gioia Tauro, il ministro Maroni ha evidenziato che ''deve essere messo in sicurezza'', ricordando i traffici illeciti, soprattutto di sostanze stupefacenti, tra la Calabria e le diverse parti del mondo."

Il miliardo e duecento milioni a cui allude il Ministro Maroni rappresenta il "portafoglio" del Pon Sicurezza 2007-2013, destinato alle quattro regioni "obiettivo convergenza" e cioè a Sicilia, Puglia, Campania e Calabria. Sono una parte di quel finanziamento, peraltro spalmabile in sei anni, può pertanto essere utilizzato per la regione calabrese. Ma come gli otto lettori di questo blog ormai sanno bene, questo non è il problema principale. Tutti sembrano dimenticare, infatti, che la destinazione di quelle risorse non è libera e discrezionale bensì saldamente vincolata a taluni obiettivi, in parte di sicurezza in senso stretto, più spesso di diffusione della legalità. La stessa tipologia delle possibili realizzazioni deve assolutamente permanere entro uno stretto ventaglio di ipotesi e non può certamente inseguire le numerose emergenze dettate dal difetto di sicurezza sul territorio. Pon Sicurezza e emergeza sono due termini assolutamente antitetici. Si tratta, infatti, di un finanziamento addizionale finalizzato a pianificare un piano armonico e razionale di intervento strutturale. Concetto questo che sfortunatamente sembra non appartenere al nostro patrimonio genetico.

martedì, ottobre 21, 2008

Il Col. Carpenteri comandante a Grosseto



Il Colonnello Rocco Carpenteri, ufficiale dei carabinieri di grande esperienza e capacità che per anni si è occupato per il Comando Generale di fondi strutturali europei, è stato nominato nuovo comandante provinciale a Grosseto. Si tratta di un amico che va ad occuparsi di materia piuttosto diversa da quella che amiamo, anche se ovviamente molto più "professionale", ma siamo sicuri che l'esperienza nel nostro mondo - che tanto è in grado di insegnartinel settore della pianificazione e delle programmazione - gli sarà utilissima anche nella città toscana, dove, a leggere gli articoli di stampa, hanno già imparato a conoscerlo ed apprezzarlo.

venerdì, ottobre 17, 2008

Il ruolo della vigilanza privata e l'utilizzo delle risorse addizionali.

"Le aziende che si occupano di vigilanza privata devono diventare protagoniste del progetto di sicurezza integrale voluto dal governo di centro-destra. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni IL 9 ottobre all'assemblea annuale dell'Associazione italiana vigilanza (Assiv), associazione di categoria della vigilanza privata aderente a Confindustria. Maroni ha spiegato che nel sistema di sicurezza integrale ciascuno ha il proprio ruolo ma è prevista "una più diretta, importante partecipazione del settore privato". "L'attenzione del ministro al vostro settore c'è, perché penso che in questo progetto di sicurezza integrale anche il mondo della vigilanza privata debba avere un ruolo di maggiore protagonismo", ha aggiunto Maroni. In questa fase di transizione in cui gli istituti di vigilanza si fanno imprese di sicurezza, il titolare del Viminale ha invitato chi opera nella vigilanza privata ad avanzare proposte per migliorare la sicurezza del Paese nell'ambito di due progetti: il Pon, con fondi europei per 1,25 miliardi di euro per Sicilia, Calabria, Puglia e Campania nei prossimi cinque anni, e il progetto per la sicurezza urbana - "da riempire di contenuti per tutte le città italiane", ha sottolineato Maroni - per cui sono a disposizione almeno 100 milioni di euro dal 2009." Questi due temi ... penso che debbano vedervi protagonisti". Il ministro ha poi ribadito che il governo non mira a una militarizzazione del paese: "Non voglio militarizzare il territorio, mettere un poliziotto accanto a ogni cittadino". "I cittadini sono contenti nel vedere i militari (nelle strade) non perché sono diventati tutti guerrafondai ma perché vedere una divisa .. dimostra che c'è qualcuno che si preoccupa - lo Stato, il governo - che presidia il territorio ... Questa è la strada che seguiremo (senza) militarizzare il territorio". Secondo il Siulp, il primo sindacato delle forze di polizia, "non serve scendere sul terreno della polizia creativa". "Vogliamo il ripristino degli organici, e che si faccia un riordino delle carriere in polizia per rendere più moderno ed efficiente il servizio: oggi abbiamo 32 qualifiche, col risultato che non si sa chi deve fare cosa. Senza queste due cose, tutto il resto è improduttivo", dice Giuseppe De Matteis, segretario nazionale del Siulp. Riguardo poi ai fondi europei, De Matteis sottolinea che la possibilità di impiegarli è legata all'"adeguamento dei livelli standard di sicurezza", quindi possono essere usati per le stesse forze di polizia. Ma bisogna stabilire quali sono le priorità: "Per tappare le falle e fare da deterrente contro il rapinatore, così come va bene mettere un militare sulla strada va bene anche una guardia giurata. Ma se parliamo dell'aspetto strutturale della sicurezza, allora il discorso è diverso", spiega De Matteis. Per Claudio Giardullo del Silp il problema non è tanto che ci siano fondi anche per la vigilanza privata. "Ciò che dispiace è che contemporaneamente ci sia un taglio di un miliardo di euro per le forze di polizia, con un taglio rilevantissimo del personale". "E' inaccettabile che non si pensi di mettere risorse ordinarie e si pensi di supplire con risorse europee a carattere straordinario", mentre servono personale, auto, benzina, formazione, innovazione tecnologica, dice Giardullo.Per il Sap, invece, ben venga "un ausilio delle guardie private purché con specifiche competenze". Del resto, precisa il portavoce Massimo Montebove, i fondi europei non sarebbero applicabili in senso stretto alle forze dell'ordine. "Quello che rivendichiamo sono maggiori risorse", dice però Montebove. ( fonte http://www.grnet.it/)

Mi permetto di fare un pochino d'ordine in una polemica che mi sembra confusa.
1. Il ruolo della vigilanza privata nel quadro di un controllo del territorio integrato mi pare pacifico. Esso, in qualche misura, esiste già oggi ma molto di più si potrebbe fare se si trovassero specifiche forme di raccordo operativo.
2. Le risorse addizionali del Pon non possono essere attribuite direttamente alla vigilanza privata perchè essa non è contemplata nel novero dei possibili beneficiari finali; tuttavia, come mi sembra abbia detto il Ministro, possono essere presentati progetti che vedano quali destinatari anche gli operatori di questa categoria.
3. Non esiste nessuna logica contrapposizione, di carattere finanziario, con le forze di polizia. Queste hanno bisogno prevalentemente di una implementazione delle risorse ordinarie poichè le loro principali esigenze (personale, lavoro straordinario, autovetture, benzina, ecc.) non possono essere soddisfatte dalle risorse addizionali.