sabato, gennaio 30, 2010

Campagna per la lotta alla contraffazione.


Chissà se è stata una iniziativa del mio amico Silvio D'Amico, grande esperto di politiche di sicurezza emigrato verso il ministero dello sviluppo economico, questa idea di una campagna per la lotta alla contraffazione che quel dicastero pone in essere in questi giorni in collaborazione col comune di Roma.
Ai tempi della redazione del Pon Sicurezza 2007-13, il prof. Elio Montanari, che i lettori di questo blog conoscono ed sicuramente apprezzano, non aveva dubbi al riguardo: la lotta alla contraffazione sarà uno dei temi principali da affrontare nella strategia di sostegno dell'economia legale del nostro Paese. Ma sembrava un profilo troppo specifico della Guardia di Finanza per appassionare gli altri attori delle politiche di sicurezza. Un obiettivo operativo dedicato riuscimmo comunque ad inserirlo, superando non pochi sospetti e diffidenze. Non so quante di quelle poche risorse che riuscimmo a destinarvi siano state spese. Mi rendo tuttavia conto che "ideare" è molto più facile che tralizzare e gli attuali gestori del Pon hanno tutta la mia solidarietà.
Il Ministero dello sviluppo economico ne fa adesso una sua battaglia. Niente di male, intendiamoci. Anzi, sia benvenuto e benedetto ogni intervento di sostegno alla causa comune. Pertanto, seguiamo tutti con interesse e simpatia le iniziative che, come noto, avranno luogo a Roma il 29, 30 e 31 gennaio.

giovedì, gennaio 28, 2010

Presentato a Roma il Rapporto Italia 2010 dell'Eurispes


Domani venerdì 29 gennaio 2010, alle ore 11.00, presso la Biblioteca Nazionale di Via Castro Pretorio, avrà luogo la presentazione del Rapporto Italia 2010 dell'Eurispes, appuntamento sempre interessante e fecondo di spunti di osservazione e meditazione.
Invitando tutti gli amici che hanno tempo e modo a farvi una capatina (magari per farsi consegnare una copia dello splendido rapporto) fornitrò il mio personale contributo all'occasione, ripubblicando le anticipazioni di stampa che l'Istituto ha diffuiso, limitandomi ovviamente ad uno stralcio della sintesi del capitolo "sicurezza".


Chiamati a rispondere sulla fiducia che accordano alle altre Istituzioni, gli italiani fanno emergere anche nell’indagine di quest’anno uno stretto legame con le Forze dell’ordine che la stragrande maggioranza dei cittadini continua ad identificare come sicuro punto di riferimento.

In particolare, il gradimento nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, che in tutte le rilevazioni effettuate dall’Eurispes si è sempre posizionata al primo posto per numero di consensi, è aumentato di quasi 6 punti percentuali passando dal 69,6% del 2009 al 75,3% nel 2010. A seguire, la Polizia di Stato, che segna anch’essa un incremento sensibile della fiducia accordata dai cittadini: nel 2009 era il 63,3% mentre nel 2010 si attesta al 67,2% (+3,9).

Parallelamente cresce anche il dato relativo ai consensi nei confronti della Guardia di Finanza che lo scorso anno raggiungeva il 62,7% e nel 2010 guadagna oltre 4 punti arrivando al 66,9%, quasi allo stesso risultato ottenuto dalla Polizia.

Di segno contrario, invece, l’andamento dei giudizi nei riguardi della Polizia penitenziaria che evidenziano una diminuzione del consenso di quasi cinque punti percentuali. Con tutta probabilità, questo risultato è anche il frutto dei recenti fatti di cronaca (presunte violenze nei confronti dei detenuti, ecc.) che hanno contribuito ad influenzare l’opinione pubblica.

Prendendo in esame l’area politica di riferimento emerge che tra coloro che si collocano nell’area di centro vi è una maggiore propensione nell’accordare fiducia ai Carabinieri (80,6%), seguiti dal centro-destra (78,3%). Di particolare interesse appare il giudizio positivo espresso dal centro-sinistra (78,2%) e dalla sinistra (75,4%). Fiduciosi nell’Arma, in misura minore anche rispetto a chi non si riconosce in nessuna area politica (71,7%) sono coloro i quali dichiarano di essere di destra (69,7%).

Una maggiore fiducia nelle Forze dell’ordine si riscontra soprattutto tra le persone più anziane e nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni. Accade così che gli over65 accordino fiducia all’Arma dei Carabinieri nel 79,1% dei casi, alla Polizia nel 71,3% dei casi e alla Guardia di Finanza (69,3%). Stesso discorso per coloro i quali si trovano nella classe d’età dei 45-64 anni che esprimono il proprio gradimento soprattutto nei confronti dell’Arma (79,8%); segue il gradimento nei confronti della Polizia (68,3%) e nei confronti della Guardia di Finanza (66,5%).

martedì, gennaio 19, 2010

Meditare ed operare


Sono molti gli amici che mi domandano se non fosse infondata la notizia, circolante ormai da qualche settimana, secondo cui io sarei in procinto di ritornare ad operare in ambito istituzionale ad altissimo livello. In verità l'incarico mi era stato offerto e io mi ero guardato bene dal rifiutarlo. Nel settore specifico - cho è del mestiere lo sa bene - non sono molti coloro provvisti di esperienza e (forse) di competenza e tra quei pochi (nei primi o negli ultimi posti non lo so) il mio nome non può essere omesso. Si, non vi nascondo che reputavo la scelta di ricollocarmi in una posizione strategicamente importante per le politiche di sicurezza, una decisione molto saggia.
Tuttavia, sembra che le cose non andranno così. Nessuno è indispensabile e ovviamente non cadrà il mondo per questo. Meditare mi piace ma meditare senza dare un seguito concreto ed operativo alle proprie conclusioni, non mi fornisce molto piacere. Ma questo piacere (che non è comunque nè piccolo nè poco) me lo farò bastare.

domenica, gennaio 03, 2010

Il 2010 anno della lotta alla droga in Italia. Mi piacerebbe crederci, ma con qualche distinguo...


E' di pochi giorni fa la notizia che il Presidente del Consiglio, nel corso di una telefonata alla comunità di Don Gelmini, avrebbe "assicurato che il governo continuera’ nel 2010 la battaglia contro la droga e per il sostegno delle comunita’ di recupero dei tossicodipendenti." Mi sembra un ottimo proposito. Ma credo sia opportuno, sull'argomento, fare un'osservazione e un doveroso distinguo. L'osservazione pertiene al termine "continuerà" che non mi pare il più appropriato. Se si ritiene di dover ripetere per il futuro lo scarso impegno profuso nel passato (non solo dal presente governo) temo che veramente non ci siamo. Ricordo a me stesso le cifre del fenomeno, estrapolate dall'ultima presentazione al parlamento della relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia: i consumatori non occasionali di stupefacenti (le c.d. droghe pesanti) ammontano nel nostro paese alla rilevantissima cifra di 385mila (Messina e Reggio Calabria messe insieme, tanto per comprenderne l'entità) e tra costoro già 175mila sono oggetto di trattamenti sanitari. Non meno preoccupanti (anche se venduti, chissà perchè, per dati che dovrebbero indurci all'ottimismo) sono le statistiche sui decessi. Non siamo più nel 1996, anno in cui ci lasciarono le penne per 1556 persone, da tempo viaggiamo ormai sui 600 decessi l'anno. Sembra che sia una fortuna.
Insomma, sul contrasto alle droghe pesanti personalmente sono dell'avviso che le "cose serie" debbano ancora essere realizzate sia sul versante dei traffici internazionali sia su quello dello smercio al minuto sia, infine, su quello dell'aiuto alle associazioni di volontariato che si occupano del recupero dei tossicodipendenti. Vedremo se, come promette il presidente Berlusconi, il 2010 sarà l'anno della svolta. Sarà più facile che ciò accada se le istituzioni saranno concentrate sul nemico più pericoloso. Mi rendo conto che alcuni amici mi toglieranno il saluto, ma in questo caso un distinguo tra droghe va fatto. Sembra che oltre il 30% gli italiani ammetta di aver, in modo non episodico, fatto uso di cannabis. Non so se la cifra sia esatta e non discuto sul fatto che queste persone meritino di essere aspramente criticate per la superficialità con la quale mettono a gravissimo repentaglio la loro salute. Mi domando tuttavia se non sia opportuno un cambio di strategia sull'argomento, arrivando finalmente alla totale depenalizzazione delle droghe leggere. Che le famose "operazioni antidroga" si risolvano talvolta nell'incarcerare il coltivatore diretto sorpreso con qualche pianta proibita nell'orto, mi sembra, data la situazione generale, quanto meno paradossale.

venerdì, gennaio 01, 2010

Quando, per far cassa, si diffonde sfiducia nelle istituzioni...


L'argomento che discuto oggi con voi può apparire (non a torto) avulso dai temi che amiamo. Tuttavia, se siamo concordi sul fatto che uno dei modi più sicuri ed efficaci di diffondere illegalità nel Paese è il negare la giustizia a chi a ragione la pretenda, non potremo non concordare tutti che la notizia che riporto è gravida di gravi conseguenze per la nostra cultura della legalità. L'ultima finanziaria ha infatti, tra l'altro, disposto l'aumento del contributo unificato (in sostanza la tassa che un cittadino deve pagare per ricorrere al giudice) per le cause inferiori ai 2500 euro, portandolo alla cifra incredibile di 38 euro. Perchè incredibile? Perchè questi procedimenti sono quelli ricadenti nella competenza del giudice di pace che si occupa anche, come tutti noi sappiamo, di contenzioso stradale. Un cittadino che si trovi ad essere vittima di un ingiusto accertamento, ad esempio per divieto di sosta (multa di circa 45 euro), dovrà preventivamente pagarne 38 solo per poter protestare e questa cifra, abbia il cittadino ragione o torto, sarà comunque incamerata dalla stato. In altre parole, legittima o illegittima che sia la contestazione, lo stato incasserà on ogni caso. Ne discende l'ovvia considerazione che protestare è assolutamente inutile e l'individuo oggetto di accertamento viene pertanto declassato da cittadino provvisto di diritti e doveri a suddito che deve soggiacere in silenzio.
Non è certamente un provvedimento propizio a cementare la fiducia degli italiani nelle istituzioni e, considerazione ancor più grave, sembra esaltare la cultura della prevaricazione sulla cultura della ragione, mutuando logiche perverse proprio da quella criminalità organizzata che tutti noi alacremente continuamo a tentare di contrastare.